L’isola Toscana è famosa e conosciuta per la sua bellezza incontaminata e mozzafiato.
Ricca di varietà pesaggistiche, offre la possibilità di scegliere tra vacanza all’insegna del relax, fatta di spiaggia, sole e mare, oppure un soggiorno caratterizzato dalle tante attività che si possono fare immersi nella natura.
Sull’Isola d’Elba abitano infatti, montagne dall’altezza non indifferente, dove è possibile svolgere diversi trekking e numerose scalate.
Per gli amanti dell’acqua invece, non mancano proposte di immerisioni subaquee alla scoperta dei fondali isolani.
Qualunque sia la vostra preferenza, c’è una cosa che mette tutti d’accordo sull’Isola: la sua cucina.
L’Elba non è solo bei paesaggi, ma anche cultura culinaria.
Piatti e prodotti tipici dell’Isola d’Elba
La cucina elbana è caratterizzata da ingredienti e piatti semplici, ricchi di sapore.
Per i palati amanti del pesce è un vero e proprio paradiso, essendo presente nella maggior parte delle pietanze.
Da provare assolutamente, sono le zuppe come il caciucco – zuppa di pesce – o quella a base di sambelle cotte, aglio selvatico, uova e fave.
Altre due zuppe tipiche e arrivate sull’isola toscana grazie agli spagnoli, sono il gurguglione e la sburrita.
La prima a base di verdure, con peperoni, cipolla, pomodori, zucchine, melanzane, prezzemolo e basilico freschi.
La seconda, era l’abituale pranzo dei minatori (l’Elba era uno dei principali centri estrattivi di ferro del mediterraneo) ed è fatta con baccalà, nipitella, peperoncino e aglio.
Se le zuppe sono le regine delle prime portate, stocafisso e polpo sono i protagonisti indiscussi dei secondi piatti elbani.
Il polpo viene cucinato in ogni modo conosciuto dall’uomo: lessato, stufato, alla brace, in padella o al forno e se abbiamo mancato di scrivere un qualsiasi metodo di cottura, state pur certi che sulle tavole dell’Isola troverete il polpo cucinato anche in quel modo.
Un altro secondo della tradizione è appunto lo stoccafisso alla riese.
La sua preparazione complessa – che prevede la cottura lenta del pesce in casseruola assieme a cipolle, pinoli, basilico, acciughe, olive, peperoncino e capperi – lo posiziona tra i piatti favoriti della cucina elbana.
Condimento che non manca in nessun piatto è l’olio extravergine d’oliva.
L’olio evo elbano è un prodotto di alta qualità, di prima spremitura a freddo, dal colore dorato e ricco di profumi.
Le distanze dal produttore al consumatore sono praticamente nulle, in quanto sono le stesse aziende agricole locali che provvedono ad imbottigliare ed etichettare direttamente nelle loro sedi l’olio.
E cosa bere assieme a questi piatti dai sapori sublimi?
L’Elba è un’isola toscana, e in Toscana si sà, il vino fa da padrone.
Tuttavia, negli ultimi anni sull’isola sono nati diversi birrifici che producono la birra artigianale d’Elba. Dal gusto intenso, la birra elbana è fatta con passione e materie prime ricercate.
Ripetiamo però che sempre in Toscana siamo, e anche se la birra è entrata a far parte dei prodotti dell’isola, il vino qui continua a primeggiare.
Sull’isola se ne trovano diversi, ma c’è n’è uno che non potete non assaggiare.
Parliamo dell’Aleatico Passito dell’Elba.
Come già preannuncia il nome, si offre come vino da dessert, non è liquoroso ma viene realizzato lasciando appassire le uve all’aria e al sole per 10 giorni.
La produzione di questo vino è consentita solo sull’Isola d’Elba e a conferma che ci troviamo davanti ad un prodotto eccellente, di recente gli è stata riconosciuta l’ottava D.O.C.G Toscana.
Non sono gli spagnoli, ma stavolta i greci, che dobbiamo ringraziare per aver portato l’Aleatico in Italia.
Talvolta associato al Moscato, per profumazione simile, è adatto principalmente per la produzione di vini dolci come i passiti.
La schiaccia biraca, è il dolce elbano per eccellenza che si propone assieme all’Aleatico passito.
Un dolce davvero particolare, a pasta quasi secca, che deve il nome (briaca = ubriaca) all’impasto. Tra i suoi ingredienti – oltre a pinoli, mandorle, noci, zucchero, olio evo, uvetta e fior di farina – troviamo infatti aleatico e archermes alla fine per colorare.
Un dolce della tradizione che fa da ottimo accompagnatore durante le conversazioni a fine pasto.
Chiudiamo in bellezza parlando di un prodotto tanto semplice quanto sublime, il miele.
Quello elbano è uno dei mieli più buoni e ricchi della Toscana e anche uno dei più vari.
Questo perchè il territorio dell’isola vanta una biodiversità grandissima da cui le api possono raccogliere il loro nettare. Pensate che solo di miele al Rosmarino, sull’isola se ne contano di 14 varietà differenti.
Dal miele più conosciuto, come il Millefiori e Castagno, a quelli con prevalenza di Lavanda, Erica o Crobezzolo, gli apicoltrori elbani sanno soddisfare i gusti di tutti.
Il tipico miele elbano è un prodotto ricco e molto adatto per accostare formaggi a pasta morbida.
Tempo fa l’isola viveva, oltre che di pesca e agricoltura, anche di pastorizia, purtroppo con il passare degli anni e l’avvento del turismo, le nuove generazioni hanno via via abbandonato questa tradizione.
C’è però un’eccezione che merita di essere conosciuta, l’eccezione porta il nome di Luciano Urru.
Luciano è l’ultimo dei pastori rimasti all’Elba.
Figlio di sardi, fin dalla giovane età ha iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia alla produzione di formaggi e ricotte sublimi. Anche ora, che i genitori hanno fatto ritorno al paese di origine, lui continua con amore, orgoglio e fatica, a creare prodotti genuini amati da isolani e turisti.
Dove gustare i sapori dell’Isola
Ora che sapete cosa mangiare all’Elba, vogliamo lasciarvi con qualche consiglio sui luoghi dove poter trovare le prelibatezze dell’Isola.
Come avrete capito, gli amanti del pesce non hanno difficoltà a trovare un posto che soddisfi i loro peccati di gola.
Vogliamo comunque nominare due posti che meritano una visita.
Uno è la Taverna dei Poeti a Capolivieri. Presente nella Guida delle Osterie Slow Food d’Italia, qui alla Taverna dei Poeti, troverete cura e gusto.
Da assaggiare la palamita di loro produzione e anche la famosa birra elbana citata poco sopra.
La Taverna dei Poeti 0565 968306
Secondo, ma non per importanza, è Bitta 20 a Portoferraio.
Una cucina dall’atmosfera calda ed accogliente, con piatti semplici ma curati nei dettagli.
Consigliati i paccheri al ragù di polpo.
Bitta 20 0565 930270
Concludiamo con un incoraggiamento per chi il pesce non lo mangia, infatti anche se la cucina elbana è prevalentemente caratterizzata dalla presenza di pesce, anche i piatti di terra sono in grado di accontentare i palati più esigenti.
Una sosta da Palide a Capolivieri, vi darà conferma di ciò che diciamo.
Al suo ristorante-agriturismo, gli isolani vanno per gustare un’ottima carne alla brace e, per assurdo, i vegetariani per trovare una ricca scelta tra torte salate, verdure di prima qualità e insalate condite con olio E.V.O di produzione dei proprietari.
Ristorante da Palide 0565 968635